20 febbraio 2013

Crostini con Bufala, Puntarelle e Alici Profumati all’Arancia

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Conoscete le puntarelle? Io in pratica no, fino a poco tempo fa 😛 Beh, le puntarelle, verdura romana per antonomasia a quanto si dice, non sono altro che le cime della “catalogna”, una varietà di cicoria (credo tra l’altro che siano della stessa famiglia degli asparagi). Ammetto la mia ignoranza in materia: non mi ero mai interessata a questa verdura tipicamente invernale prima. Poi è capitato che ultimamente, per puro caso, me le ritrovassi spesso di fronte, al supermercato… Allora ho iniziato a documentarmi e ovviamente le ho comprate 😉 Oltre a sposarsi dannatamente bene con la mortadella (presto presto ricettina!), abbinamento inusuale quanto gustoso, le puntarelle vanno a nozze con le alici, dicono, ed ovviamente ho voluto sperimentare la faccenda. La ricetta che vi propongo è dunque quella dei Crostini con Bufala, Puntarelle e Alici Profumati all’Arancia (questa), ed ho come il sospetto che quella del link sia una foto di Sigrid de Il Cavoletto di Bruxelles dal momento che la stessa foto si trova sulla copertina del suo libro “Easy Finger” (a proposito, lo sto cercando disperatamente, nessuno che può aiutarmi?!); comunque, di questa ricetta io non ho cambiato una virgola, la riporto qui “con parole mie” ma di mio in pratica ci sono giusto le foto!

crostini 1 72dpi

INGREDIENTI (per 12 crostini, fettine di pane rotonde, diametro 6 cm)
12 alici fresche
1 limone (succo)
100 gr. di puntarelle
1 spicchio d’aglio
12 fettine di pane ai cereali
1 mozzarella di bufala (200 gr.)
1 arancia (scorza grattugiata)
olio extravergine di oliva
sale
pepe
vino rosso

PREPARAZIONE
Pulite le alici staccando prima la testa e le interiora, quindi passando un dito lungo la parte inferiore per aprirle a libro, tirando via la spina e la coda. In una tazza (è il modo migliore, se le alici non sono troppe) preparate una citronette con il succo del limone, due cucchiai d’olio extravergine di oliva, un pizzico di sale ed il pepe, quindi fatevi marinare i filetti di alici almeno un’oretta. Lavate le puntarelle sotto l’acqua fredda, pulitele eliminando il fondo duro, quindi tagliatele a listarelle e conditele in una ciotola con due dita di vino rosso, un filo d’olio extravergine di oliva, una puntina di sale e lo spicchio d’aglio schiacciato.
Affettate il pane e fate abbrustolire le fette sotto il grill del forno; affettate la bufala ottenendo 12 pezzetti più o meno uguali; grattugiate la scorza d’arancia e tenetela da parte.
Al momento di servire componete i crostini ponendo su ogni fetta di pane una fettina di bufala, un cucchiaio di puntarelle condite, un filetto di alice scolato dalla sua marinatura ed una spolverata di scorza d’arancia; macinate un po’ di pepe nero e portate in tavola.

crostini 2 72dpi

12 ottobre 2012

Fiori di Zucca Fritti Ripieni di Alici e Mozzarella

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… Ed il mattino seguente, il ciclista mattiniero e fotografo mi ha stupita sfoderando una vaschetta di fiori di zucca freschi 😀 Io adoro i fiori fritti, come li faceva la nonna Lilia, e come poi ha imparato a farli la mamma… Ma non ho mai provato a cucinarli, un po’ per paura di non essere all’altezza ma un po’ anche perché, va detto, a me friggere sta decisamente sull’anima. E però, mi son detta, è l’occasione giusta questa… E quindi, in una domenica piovosa di settembre, ci siamo messi a friggere i fiori di zucca. Ma non mi bastava: ho voluto provare a cucinare quel piatto romano o presunto tale tanto millantato da blog e ristoranti: i Fiori di Zucca Fritti Ripieni di Alici e Mozzarella. La difficoltà del piatto sta solo ed esclusivamente nella pulizia dei fiori, il che significa che il farli ripieni non è una gran fatica in più… 😉
Ah: perdonate l’estremismo ma ci tenevo a dirvi che non concepisco chi usa l’uovo per la pastella dei fiori fritti 😛

INGREDIENTI (per 12 fiori)
12 fiori di zucca medio-grandi
200 gr. di mozzarella fiordilatte
6 filetti di acciuga
250 gr. di farina
1 pizzico di sale
150 ml di acqua gassata fredda
200 ml di birra fredda (io ho usato la San Miguel)
olio per friggere

PREPARAZIONE
Lavate bene i fiori di zucca sia esternamente che internamente; con il getto dell’acqua cercate di allargarne la “bocca” e staccate delicatamente il pistillo; tagliate il gambo ed asciugate con carta assorbente. Tagliate la mozzarella a dadini piccoli e dividete ciascun filetto d’acciuga a metà nel senso della lunghezza. In una ciotola preparate la pastella: setacciate la farina con un pizzico di sale, quindi versate l’acqua gassata e la birra mescolando fino a che non si sarà formata una pastella liscia e senza grumi che dovrà essere abbastanza densa da velare il cucchiaio.
Scaldate l’olio in una padella dai bordi alti; farcite i fiori con una manciata di dadini di mozzarella e mezzo filetto di acciuga, quindi cercate di chiuderli bene e poneteli nella ciotola della pastella: Prelevate i fiori con un cucchiaio friggendone circa 3 alla volta, fateli dorare bene da ambo le parti, quindi prelevateli con una schiumarola e fate assorbire l’olio in eccesso con dello scottex. Non salate (c’è l’acciuga!) e servite caldi.

 

Il ripieno di mozzarella ed alici, essendo morbido, contribuisce a far perdere un po’ della loro proverbiale croccantezza ai fiori fritti, ma vi assicuro che se la pastella è ben fatta ed i fiori ben chiusi, saranno morbidi ed “umidi” giusto all’interno 😉

Ps. Grazie anche stavolta a Luca per le sue super-foto 🙂

22 marzo 2012

Risotto alla Siciliana (con Carciofi, Acciughe e Pecorino Pepato)

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Lo so che ho di nuovo dormito per diversi giorni ma… Credete che non lo sappia che è già primavera?! Me ne sono accorta anch’io 😛 In realtà però io (auotgiustificazione clamorosa) credo che siamo ancora in tempo per un risottino scaldacuore… A dirla tutta io ho preparato questo Risotto alla Siciliana (con Carciofi, Acciughe e Pecorino Pepato) quando ancora fuori faceva freddino, ma non ho avuto mai un po’ di tempo per pubblicarlo, pardon 😦
Due parole due sulla ricetta e poi si passa ai fatti: a differenza della classica preparazione dei risotti, in questo caso non si fa evaporare il vino né si usa il brodo per cuocere, ma la sola acqua bollente (non so il motivo, ma ho notato che queste caratteristiche accomunano il 99% delle ricette del risotto alla siciliana che si trovano in rete 😳 ).

INGREDIENTI (per 4 persone)
4 carciofi
1 limone (succo)
1 cipolla bionda
1 spicchio d’aglio
6 filetti di acciuga sott’olio
320 gr di riso Vialone
1 arancia (scorza)
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
80 gr. di pecorino siciliano pepato
olio extravergine di oliva
sale
pepe nero

PREPARAZIONE
Mettete a bollire 1,5 litri d’acqua. Pulite i carciofi eliminando le foglie esterne, tagliando le punte e la parte bassa e spinosa; tagliateli in quattro, eliminate il fieno a ciascuno spicchio ed affettateli finemente; poneteli in una ciotola con acqua e succo di limone. Sbucciate la cipolla e l’aglio e frullateli al mixer; scaldate l’olio in una casseruola, quindi unite il trito ed i filetti d’acciuga sgocciolati; una volta che le acciughe saranno sciolte aggiungete anche i carciofi sgocciolati e fateli insaporire per 5 minuti; aggiustate di sale. Trascorso questo tempo versate il riso, tostatelo per un paio di minuti, quindi iniziate a versare l’acqua bollente, poca alla volta, portando a cottura mescolando spesso. Nel frattempo grattugiate la scorza dell’arancia e ponetela nel forno caldo, formando uno strato ben disteso, per due/tre minuti (deve solo seccare un pochino e diventare quasi croccante!). A cottura quasi ultimata unite il parmigiano grattugiato, una macinata di pepe ed aggiustate di sale; quando il riso sarà pronto unite il pecorino precedentemente grattugiato (tenetene da parte un po’ per la superficie), amalgamate bene, quindi lasciatelo riposare 5 minuti e poi servitelo in tavola decorando ogni piatto con la scorza d’arancia croccante ed il pecorino pepato grattugiato.

Vi lascio all’ascolto di Punk Rock Song dei Bad Religion… Non credo ci sia bisogno di ulteriori presenazioni, no?! 😉

Con questa ricetta partecipo a “un”acciuga al giorno…”, la raccolta/sfida di Cristina (Poveri ma Belli e Buoni)… Cliccate il banner per info!

28 marzo 2011

Pici con Alici Marinate all’Arancia, Capperi e Pinoli

Posted in di mare, Le mie ricette, pasta, pastasciutta & simili tagged , , , , , , a 10:18 am di pixel3v

Chi mi conosce sa quanto io ami il mare… Amo il rumore delle onde che si infrangono sulla battigia, amo il sole che si riflette sullo specchio dell’acqua a mezzogiorno, amo passeggiare in riva al mare con i piedi a mollo, amo sentire la sabbia tra le dita… Già, la sabbia, la “mia” sabbia. La “mia” Val Di Cornia, la “mia” San Vincenzo… Il “mio” mare, quello della spiaggia libera, quello al confine tra San Vincenzo e Donoratico: ultima casa a sinistra, quella è la mia. Poi il bosco, la natura incontaminata, le passeggiate fino alla terza capannina, le conchiglie da raccogliere, il mare che “se andiamo più in là è più pulito che non c’è nessuno”, le partite a pallone, e poi via, un tuffo in mare. Come farei senza il “mio” mare, senza il mio pesce fresco, senza quei pranzi sulla mia terrazza…!
Sono di parte, lo so, ma per me “San Vincenzo = mare”. Eppure, di posti belli ne ho visti tanti, eccome… Ultime, in ordine di tempo, le coste (sia la tirrenica che la jonica) della Calabria, agosto 2010. Che luoghi ragazzi… Acqua cristallina, calette mozzafiato, sabbia, sassolini e scogli che si alternano al percorrere di pochi chilometri. E il mio amico Sergio viene proprio da lì, da Crotone per l’esattezza. Quindi beh, con tutto il rispetto per il “mio” mare sanvincenzino, anche lui di pesce fresco e di acque mozzafiato se ne intende eccome…
Eccoci di nuovo qui quindi, Sergio ed io, a fondere le nostre provenienze marine: la toscana e la calabrese. Ancora una volta: Toscana + Calabria = Love 🙂
Sergio, come ormai sapete, è il compagno della mia amica Eva, e mi passa spesso ricette da lui testate. Nella stragrande maggioranza dei casi, guardate un po’, trattasi di ricette di pesce… E spesso le alici, le acciughe, sono le indiscusse protagoniste 🙂 E nonostante le domeniche culinarie di Sergio si svolgano a Roma o a Siena, e le mie giornate intorno ai fornelli, a ritestare le sue ricette, prendano forma invece a Prato o a Lucca, beh, nonostante tutto ciò, sia io che lui il mare ce lo sentiamo dentro, c’è poco da fare. Ed il profumo del mare, delle alici fresche, che pervade la casa una volta scartato il cartoccio del pescivendolo, è sempre quello, unico ed inconfondibile, anche se le mie alici non son state acquistate al banchetto del pesce di San Vincenzo, né le sue comprate propriamente sulle coste di Crotone…
Scusate l’introduzione infinitamente lunga per presentare questo primo piatto, questi Pici con Alici Marinate all’Arancia, Capperi e Pinoli, ma era doveroso: primo, perché per l’ennesima volta sul mio blog qui Toscana e Calabria si fondono; secondo, perché appena nomino il “mio” mare, la “mia” San Vincenzo, non riesco a fare a meno di raccontare, descrivere, sognare, immaginare… Quindi di nuovo, prima di mettervi ai fornelli, vi invito a chiudere gli occhi e ad ascoltare le grida dei bimbi in spiaggia al mattino, ad odorare il salmastro che pervade l’aria afosa ed a toccare con mano i granelli della sabbia umida… Ok, adesso, con gli ultimi due sensi rimasti, osservate il mare, il vostro mare, quello che più amate, osservate i suoi fondali e le sue creste… Ed assaggiate, gustate, divorate avidamente quei buoni frutti che esso ha da offrirvi!

INGREDIENTI (per 4 persone)
200 gr. di alici fresche
1 arancia (succo)
½ limone (succo)
1 cipolla dorata
1/2 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di capperi
1 cucchiaino di pepe rosso
20 gr. di pinoli
peperoncino
olio extravergine di oliva
pepe nero
cannella in polvere
500 gr. di pici

PREPARAZIONE
Pulite le alici, apritele a libro e ponetele in una ciotola a marinare nel succo di arancia e limone per circa un’ora. Nel frattempo, tritate la cipolla fine e lasciatela imbiondire con un pizzico di peperoncino ed un filo d’olio.
Trascorso il tempo della marinatura scolate le alici e versate il succo nella padella della cipolla insieme col vino bianco; tagliate ciascun filetto di alici a metà e, quando il liquido sarà quasi del tutto evaporato, unite le alici insieme con i capperi, il pepe rosso e una grattata di pepe nero; a fine cottura, unite una puntina di cannella. A parte, tostate i pinoli a secco.
Nel frattempo cuocete i pici, scolateli al dente, quindi uniteli al sugo facendoli saltare per un paio di minuti, aggiungendo un paio di cucchiai d’acqua di cottura; unite i pinoli, mescolate bene e servite.

 

Con questa ricetta partecipo (anzi, partecipiamo, io e Sergio) al contest “Tutti Pazzi per le Acciughe”, di Poveri Ma Belli e Buoni… Perchè il cosiddetto pesce povero, come dice Cristina, non è certo meno buono dei pesci più “nobili”, anzi… 😉

23 marzo 2011

Tortini di Alici Infornate Profumate agli Agrumi

Posted in di pesce, infornati e gratinati, Le mie ricette, secondi piatti tagged , , , , , , , , a 12:47 PM di pixel3v

Gli spunti di Sergio sono sempre utili… Le sue ricette, che orgogliosamente mi gira e che io provo sempre con piacere, fanno sì che io mi cimenti con alimenti che di mia spontanea volontà magari non utilizzerei… Ma non per questione di gusti eh: è solo questione di fatica… 😳
Ad esempio, io adoro il pesce, ma proprio tanto, eppure ne cucino pochissimo… Eh beh, come biasimarmi: c’è una bella differenza tra sbucciare 10 zucchine e pulire 1 kg di alici!!
Eppure, spronata da Sergio, dal suo entusiasmo e dai suoi racconti di sabati e domeniche passati in cucina per deliziare il palato della sua Eva (beh, anche il suo comunque immagino!), stavolta non ho sbucciato zucchine, ma pulito montagne di alici… E insomma, apparte che pulire le alici è semplicissimo, col senno di poi posso dirvi che l’ho fatto pure volentieri anche e soprattutto perché vi garantisco che questi Tortini di Alici Infornate Profumate agli Agrumi sono davvero divini e meritano di starci a perdere un pochino di tempo dietro… Io non me ne sono affatto pentita 😉 E anzi, vi dirò di più: anche prima di mangiarli, quando le pirofiline iniziavano a dorarsi… L’aroma che sprigionavano era davvero favoloso, un mix tra il profumo asprigno degli agrumi, quello deciso dei capperi e delle alici, quello speziato del finocchietto e quello caldo e pungente della ricottina… 😀

INGREDIENTI (per 6 pirofile rettangolari di 10 x 17 cm, alte 3,5 cm)
1,8 kg di alici fresche
150 gr. di pecorino duro e stagionato
2 cucchiai di capperi
1 mazzetto di prezzemolo
2 cucchiai di pangrattato + quello per la teglia
2 limoni (scorza di entrambe e succo di uno solo)
2 arance (scorza di entrambe e succo di uno solo)
2 cucchiaini di pepe rosso
1 mazzetto di finocchio selvatico
2 cucchiai d’olio extravergine di oliva + quello per le pirofile + quello per la superficie
1 bicchiere di vino bianco + quello per la superficie
60 gr. di ricotta stagionata
pepe nero

PREPARAZIONE
Pulite le alici ed apritele a libro. In una terrina amalgamate bene il pecorino grattugiato, i capperi sminuzzati, il prezzemolo tritato, il pangrattato, la scorza dei limoni e delle arance ed il succo di un solo limone e di una sola arancia, il pepe rosso ed una macinata di quello nero, il finocchietto selvatico, l’olio ed il vino bianco.
Ungete bene le pirofiline e cospargetele col pangrattato. Iniziate quindi a distendere le alici sul fondo delle pirofiline: fate un primo strato, quindi versatevi un po’ del composto preparato; proseguite con un secondo strato di alici, quindi ancora con una cucchiaiata di preparato per ogni stampino; terminate infine con un terzo strato di alici e ricoprite con la ricotta stagionata ridotta in scaglie (con le mie pirofile ho utilizzato circa 8 alici per strato).
Infornate per circa 20 minuti (col mio forno non sono troppi, ma regolatevi per non rischiare di asciugare troppo le alici!) a forno preriscaldato a 180° C; a metà cottura cospargete con un filo d’olio e con un altro goccio di vino. Lasciate fuori dal forno una decina di minuti in modo da far perdere il bollore, quindi servite.

Ah, Sergio si raccomanda: cercate di non fare più di tre strati di alici (al massimo tirate fuori una pirofila in più!), perchè altrimenti si asciugano troppo!

Di nuovo, anche con questa ricetta partecipo al contest de Il Ricettario di Cinzia… Cliccate il banner qui accanto per tutte le info del caso, ed affrettatevi, che domani è l’ultimo giorno utile… 😉

Con questa ricetta partecipo, anzi partecipiamo (io e Sergio) anche alla raccolta di Poveri ma Belli e Buoni (Cristina) che si chiama Un’acciuga al giorno… Dobbiamo battere i portoghesi che vantano una ricetta di baccalà per ogni giorno dell’anno!!!

14 settembre 2010

Il Profumo del Mare (Toscana + Calabria = Love)

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Tortiglioni con Tonno Fresco, Alici, Capperi Siciliani e Finocchietto Selvatico

Vi avverto, questo sarà un post lungo… Ci sono mille cose da dire, mille persone da citare e da ringraziare. E leggendo (per coloro che non avessero già chiuso la scheda alla sola vista dell’aggettivo “lungo”), vedrete che comprenderete anche il buffo titolo di questo post 🙂
Sergio
è la prima persona da ringraziare. Primo, perché il copyright di questa ricetta appartiene totalmente a lui: è lui che me l’ha suggerita, in una calda sera di luglio durante una cena sulle colline lucchesi (e che la scorsa settimana mi ha fornito diverse dritte per la riuscita del piatto)… Sergio è originario di Crotone, e lui di Calabria se ne intende 😉 Quella sera io ho preso nota di ingredienti e preparazione della ricetta (poi vabbè, ho avuto bisogno di una rinfrescatina!), compreso il nome del piatto… Perché questa ricetta si chiama proprio così: Il Profumo del Mare 🙂 Sergio dixit.
Eva
è la seconda persona da citare… a proposito de Il Profumo del Mare, infatti, non posso non parlare di lei. Eva, originaria di Rapolano Terme (Siena), è la compagna di Sergio; Eva ha scritto un libro che si chiama, appunto, “Il Profumo del Mare” (ed infatti Sergio ha chiamato così la sua ricetta proprio per dedicarla alla sua Eva…), una storia ricca di descrizioni che trasportano, che fanno sognare ed immaginare luoghi, colori, sapori (e sempre di luoghi, colori e sapori calabresi si parla, ma guarda un po’!)… Eva non è solo una scrittrice, ma produce insieme a Claudia una linea di prodotti cosmetici ecobiologici certificati, Biofficina Toscana, e gli estratti vegetali utilizzati per formulare i prodotti di questa linea provengono solo ed esclusivamente dalle colline toscane… Il territorio, l’ambiente, le tradizioni, i sapori ed i profumi della natura, come vedete, tornano sempre… E qui, Toscana e Calabria si fondono.
Maria Giovanna
e Antonio (ma anche le loro famiglie ed i loro amici) sono altre due persone che non possono non essere menzionate e ringraziate in questo post. Come già sapete (ma repetita iuvant) Antonio e Maria Giovanna (la mia Jo di Scts), hanno ospitato me e Luca quest’estate, per dieci giorni, nella loro terra, la Calabria appunto, portandoci alla scoperta di luoghi ed usanze a noi prima sconosciuti… E sono impazziti non poco, diciamola tutta, per fare in modo che la sottoscritta trovasse tutto quel che le serviva per attuare questa ricettina che Sergio le aveva messo in testa un mesetto prima 🙂

Date le premesse, gli ingredienti di questa ricetta avrebbero dovuto essere soltanto calabresi, ma come potete immaginare non sarebbe stato facile per me caricare in valigia del tonno e delle alici freschi e farli volare nella stiva del Boeing Ryan Air senza conseguenze devastanti 😕 Quindi mi sono limitata al pepe rosso (Sergio me l’ha fato scoprire, Maria Giovanna me l’ha pazientemente fatto trovare), al finocchietto selvatico (idem come sopra), all’origano e ai capperi (quelli son siciliani… Ecco, appunto, mancava qualcosa/qualcuno… Qui c’è pure un po’ di Sicilia, e quindi anche la dolce Miry va nuovamente citata e ringraziata, insieme al suo Claudio!)…
Invece, tonno ed alici vengono sì dalle coste del Mar Tirreno, ma sono stati pescati qualche chilometro più in su; le cipolle son toscane (lo so che quelle di Tropea son migliori e che sono stata pure a Tropea, ma si ritorna lì: immaginatevi un kg di cipolle nella mia valigia in stiva…!), così come l’olio d’oliva… Insomma, per farla breve, qui di calabrese c’è ben poco. Poco di tangibile. Ma io ho preparato questa ricetta pensando alle splendide persone che ci hanno accompagnati in questo nostro viaggio in Calabria, che ci hanno fatto scoprire luoghi incantevoli, o che semplicemente, pur non essendo stati con noi fisicamente (vedi Sergio), ci hanno dato delle dritte prima che partissimo (ma anche dopo!). Insomma… Per me, in questa ricetta, di Calabria ce n’è tanta 🙂
Spero di essere riuscita a far sentire anche a voi un po’ di questo meraviglioso, indescrivibile “profumo del mare”, il nostro mar Tirreno, che unisce Toscana e Calabria (anche se Sergio, da buon crotonese, si riferisce allo Ionio… Ma su, via, il profumo è sempre quello, al di là della quantità di sale, ed è meraviglioso allo stesso modo… No? ;))…
Insomma: a qualunque mare pensiate, chiudete gli occhi ed immaginate di sentire questo profumo mentre siete immersi nei paesaggi incantevoli che caratterizzano le terre della Calabria. Ecco, ci siete… Pronti ad assaporare? Ok, allora adesso filate in cucina!

INGREDIENTI (per 4 persone)
1 cipolla bionda (due se fossero piccole)
1 bicchiere di vino bianco
100 gr. abbondanti di alici fresche (peso da pulite; diciamo che ve ne servono una decina)
4 cucchiai di capperi (i miei sono sotto sale)
350 gr. di tonno fresco (un paio di fettone)
400 gr. di tortiglioni (*)
olio extravergine d’oliva
pepe rosso dolce
origano
finocchietto selvatico

PREPARAZIONE
Scaldate l’olio in una padella, unite la cipolla a pezzetti ed irroratela quasi subito con il vino bianco, in modo da non farla soffriggere, ma cuocere dolcemente. Prima che il vino sia del tutto evaporato unitevi le alici pulite, i capperi (se come me usate quelli sotto sale, sciacquateli bene prima!), un bel pizzico di pepe rosso dolce, una presa d’origano ed un mazzetto di finocchietto; fate a cubetti il vostro trancio di tonno ed amalgamatelo agli altri ingredienti, avendo cura di non cuocerlo troppo (altrimenti non sarà più così tenero); scottatelo appena, quindi spengete il fuoco. Scolate la pasta al dente, quindi saltatela nel sugo per un minutino, aggiungendo un mestolo d’acqua di cottura se il sugo dovesse risultare troppo asciutto, ed impiattate. Pensate al mare ed al suo meraviglioso profumo e… gustate 🙂

(*) Ovviamente potete utilizzare il tipo di pasta che più preferite… Sergio mi aveva consigliato gli spaghetti alla chitarra (conosciuti anche come “tonnarelli”, pasta all’uovo simile ai tagliolini ma dalla sezione quadrata), dicendomi però che Eva preferiva i tortiglioni… Essendo a casa mia tutti amanti della pasta corta, io ho seguito il consiglio di Eva… E ho scoperto che i tortiglioni sono un po’ troppo grandi per i miei (nostri) gusti. Insomma, la prossima volta credo che opterò per un fusillo… Ma sono scelte soggettive, of course 😉

Con questa ricetta partecipo (anzi, partecipiamo, io e Sergio) alla raccolta di Poveri ma Belli e Buoni (Cristina) che si chiama Un’acciuga al giorno… Dobbiamo battere i portoghesi che vantano una ricetta di baccalà per ogni giorno dell’anno!!!