13 giugno 2011

Biscottini alla Vaniglia

Posted in dolci & desserts, Le mie ricette, pasticceria secca tagged , , , a 12:02 PM di pixel3v

Buon inizio settimana a tutti voi (pochi) che mi leggete! Siete andati a votare? No?! E che aspettate?? Fatelo, mancano solo due ore!!! 😛
Beh, niente, fine della propaganda, largo alla cucina 😉 Credo di poter affermare che questi biscottini siano quanto di più semplice e genuino si possa desiderare per la prima colazione… Sono dolci, rapidissimi a farsi e molto, molto friabili 🙂 La scorsa settimana li ho ripreparati (un vagone!) per portarli al mare ed hanno avuto (modestamente) un grande successo… 😉

 

INGREDIENTI (per 60 biscottini rotondi, diametro 3/4 cm)
270 gr. di farina 00
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
1 pizzico di sale
100 gr. di zucchero a velo (o 75 gr. di fruttosio a velo)
150 gr. di burro freddo
3 tuorli

PREPARAZIONE
Setacciate la farina con la vaniglia, il sale e lo zucchero (o fruttosio) a velo. Aggiungete il burro tagliato a tocchetti ed impastate con le dita fino ad ottenere un composto bricioloso. A questo punto unite i tuorli ed impastate fino a che il tutto non sarà omogeneo. Formate quindi quattro salsicciotti dal diametro di circa 3/4 cm, avvolgeteli con la pellicola e lasciate che l’impasto riposi in freezer per 10/15 minuti. Trascorso questo tempo tagliate ciascun salsicciotto a fette spesse circa1 cm (all’incirca ne viene una quindicina per ogni rotolino).
Ponete i vostri biscottini su una leccarda rivestita con carta da forno distanziati tra loro e cuocete nel forno già caldo per 15-20 minuti a 180° C, fino a che non saranno leggermente coloriti e croccanti.

Con questa ricetta partecipo al contest di Antonella… Non dovrebbe esservi nuovo questo logo visto che è la terza ricetta con cui partecipo, ma in ogni caso rinnovo l’invito: cliccate il banner sottostante! 😉

10 giugno 2011

Tagliatelle alle Mandorle e Semi di Papavero

Posted in Le mie ricette, pasta, pastasciutta & simili, vegetariani tagged , , , , , , a 12:14 PM di pixel3v

Vi capita mai di guardarvi indietro e sorridere al pensiero di come eravate, che so, anche solo due anni fa, constatando con stupore i cambiamenti, positivi o negativi che siano, che avete fatto? Io cerco di non farlo mai, o almeno, cerco di guardare molto più indietro piuttosto che al passato recente. Perchè se penso a com’ero due anni fa a quest’ora… Ecco, ero esattamente così, come adesso, nè più nè meno… Nessun passo avanti, nessun passo indietro, nessun cambiamento, nessuna svolta. La svolta che aspetto da un po’ e che non arriva mai. Ecco, io non vedo l’ora di potermi guardare indietro e dire: “Quanta strada ho fatto da allora!”, senza per questo però dover per forza riferirmi ai tempi del liceo 😛 Arriverà quel momento eh… E allora ripenserò ad oggi, 27 anni compiuti da una decina di giorni, e sorriderò al pensiero di come mi è cambiata la vita da allora. Ma questa è un’altra storia… Di fantasia, per adesso.
Bene, fine dello sfogo e spazio al cibo. Ecco, sì, una cosa c’è di diverso: i miei gusti in fatto di cibo son cambiati davvero, non c’è che dire. Queste Tagliatelle alle Mandorle e Semi di Papavero, qualche anno fa, non le avrei mai mangiate: odiavo le mandorle e neanche, credo, sapevo dell’esistenza dei semi di papavero. Se non altro, ecco, posso dire che dal punto di vista culinario mi sono senza dubbio arricchita… Ah: la ricetta, rivisitata leggermente, proviene da un’altra delle riviste di cucina anni ’90 gentilmente donatemi dalla suocera 😉

INGREDIENTI (per 4 persone)
80 gr. di mandorle a scaglie
20 gr. di burro
200 ml di panna fresca
50 gr. di farina di mandorle
20 gr. di parmigiano grattugiato
400 gr. di tagliatelle all’uovo (pasta fresca)
2 cucchiai di semi di papavero

PREPARAZIONE
In una padella antiaderente tostate a secco le mandorle per un paio di minuti, quindi tenetele da parte; nel frattempo, mettete a bollire l’acqua per la pasta. Nella stessa padella dove avete tostato le mandorle fate sciogliere il burro, quindi unite la panna, la farina di mandorle ed il grana grattugiato; lasciate cuocere a fuoco basso fino a che il tutto non si sarà addensato (giusto cinque minuti). Una volta cotte le tagliatelle scolatele al dente e fatele saltare per un paio di minuti nella padella, aggiungendo quasi tutte le mandorle tostate ed i semi di papavero; mescolate bene affinché il tutto si amalgami al meglio, quindi impiattate decorando ogni piatto con le mandorle rimaste.

Con questa ricetta partecipo al contest di Angela… Perchè le mandorle sono anche per me, anche se solo da pochi mesi, una vera e propria “gemma di bontà” 😉

19 gennaio 2011

Clafoutis di Carciofi

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Tempo fa avevo pubblicato la ricetta del Clafoutis di Ciliegie… Promettendo a me stessa che, dopo aver testato l’originale dolce, mi sarei cimentata nella preparazione di un clafoutis salato. Cliccate il link per rinfrescarvi la memoria su come deve essere fatto un clafoutis, da dove viene e come si serve (le pirofile monoporzione di terracotta, meglio rotonde o ovali… ricordate?)… Qui non vi sto a rispiegare nulla e passo subito al dunque! Ebbene, vi presento il mio Clafoutis di Carciofi, verdura con la quale mi cimento troppo poco spesso: è antipatica a maneggiarsi, macchia, punge… Eppure è tanto buona! E oltretutto, questa è la sua stagione, quindi… Approfittiamone 😉
Ah: ribadisco che, anche nel caso del clafoutis salato, potete sbizzarrirvi con le verdure ed aggiungere, che so, dadini di pancetta, salsiccia etc… Io, in questo caso, ho optato per una versione più pura 🙂

INGREDIENTI (per 4 pirofile rotonde, diametro 13 cm, altezza 4 cm)
3 carciofi
1 limone (scorza e succo)
50 gr. di burro + quello per imburrare
100 ml di latte
250 ml di panna fresca
3 uova
70 gr. di parmigiano grattugiato
110 gr. di farina 00
olio extravergine di oliva
sale
pepe
pan grattato per le pirofile

PREPARAZIONE
Pulite bene i carciofi eliminando il gambo, le foglie più dure e verdi e le punte spinosette, tagliateli a spicchi e lasciateli in ammollo in acqua acidulata col succo di limone (limone al quale avete precedentemente grattugiato e messo da parte la scorza) per evitare che anneriscano.
In una padella, rosolate i carciofi con poco olio, un pizzico di sale ed una macinata di pepe; lasciate insaporire qualche minuto, quindi copriteli con l’acqua a filo e cuocete, coperto, per una ventina di minuti. A fine cottura lasciate intiepidire.
Nel frattempo, preriscaldate il forno a 180° C ed imburrate le pirofile da forno per i vostri clafoutis, spolverizzandole con del pan grattato; fondete il restante burro e mettete il latte e la panna sul fuoco a scaldare (non devono bollire). A questo punto preparate la pastella: in una terrina sbattete le uova col parmigiano grattugiato, aggiungete il burro fuso, il latte e la panna scaldati, la scorza di limone e la farina, fino a formare un composto omogeneo; macinate abbondante pepe ed aggiustate di sale. Ponete i carciofi nelle cocottes (scolandoli bene) formando un unico strato, quindi versatevi la pastella ricoprendo le verdure in modo uniforme. Infornate per circa 40 minuti, o comunque fino a che la superficie dei vostri clafoutis non sarà bella dorata. L’esterno deve essere croccante, ma l’interno deve restare morbido! Servite tiepido, che è più buono 😉

Il gusto di questo piatto è davvero sorprendente: è delicato ma allo stesso tempo sfizioso. E poi, sapete bene quanto i carciofi si sposino bene con l’uovo, no? Io non amo troppo il sapore dell’uovo a mo’ di frittata, però… E preferisco decisamente questa preparazione, anche se più lunghetta 🙂

Oggi vi lascio all’ascolto di un bel classico, apprezzato da chiunque ami la musica, quella bella: i Creedence Clearwater Revival con Proud Mary 🙂

7 dicembre 2010

Crumble (dolce) di Susine Gialle

Posted in dolci & desserts, dolci al cucchiaio, Gran Bretagna, Le mie ricette, piatti etnici / esotici tagged , , , , , a 1:08 PM di pixel3v

Quando l’estate bussa prepotentemente alla tua porta… E’ impossibile resistere! A me è successo esattamente questo, un paio di settimane fa: mio padre è andato al mare mezza giornata, a controllare la casa (ma in realtà aveva voglia di respirare un po’ d’aria buona… 😉 ) ed è tornato con due chili di susine gialle! Non che a San Vincenzo non faccia freddo quanto qui, nell’entroterra toscano… Ma la temperatura più mite ha evidentemente permesso ai susini del mediterraneo di continuare a fruttificare un po’ più a lungo del normale, che so 🙄 Fatto sta che l’omino che si posiziona col suo banco di frutta e verdura dell’orto personale lungo la strada che conduce al mare, l’altro giorno insieme ai funghi, alle castagne, alle arance e ai carciofi c’aveva pure le susine (buccia sia scura che chiara, ma polpa gialla in entrambi i casi) … E mio padre non ha resistito!
Quando poi è arrivato a casa, neppure io ho resistito. E così, in un bigio pomeriggio d’autunno, con l’aria che inizia ad essere freddina (ed un po’ di forno acceso non guasta) ma ancora vivido è il ricordo dell’estate, io ho preparato il mio Crumble (dolce) di Susine Gialle (sono emozionata, è il mio primo crumble 😛 ) una squisita merenda ma anche un valido (e soprattutto velocissimo) dessert per tutte le stagioni 😉 Perché ho specificato che si tratta di una preparazione “dolce”? Leggete il seguito!

Il crumble (termine che in inglese significa appunto “sbriciolare”) è una preparazione tipica dei paesi anglosassoni consistente in uno strato di frutta o verdura ricoperto da un impasto tipo pasta frolla rigorosamente sbriciolato, che viene poi cotto in forno; mentre la frutta (crumble dolce) subisce solo la cottura del forno, per la verdura (crumble salato) è meglio che questa, prima di passare in forno, sia già stata cotta a vapore, o in padella, o bollita, o insomma come vi pare 🙂 Inoltre, affinché la parte briciolosa dia il meglio di sé, è meglio unire all’impasto base (burro, farina e zucchero – o sale, nel caso dei crumbles salati) anche qualcosa che “asciughi” (anche perché si parla pur sempre di frutta e verdura, quindi di cose tendenzialmente acquose!), come pochi biscotti secchi per il crumble dolce o dei crackers per il crumble salato. Per il resto, le aggiunte si sprecano: l’impasto bricioloso può essere arricchito con frutta secca (noci, mandorle, nocciole, pistacchi…) e/o cereali nel caso del crumble dolce; con formaggi grattugiati, erbe aromatiche, frutta secca (volendo, anche qui) e/o spezie nel caso del crumble salato… Insomma, farina, burro e zucchero/sale sono gli ingredienti base, ma poi potete sbizzarrirvi 😀 … Inutile dirvi che presto proverò anche una qualche versione salata del crumble 😉
Ah. Come nel caso del Clafoutis, è preferibile cucinare i crumbles in pirofile monoporzione in ceramica o terracotta (non usate l’alluminio): la cottura riesce meglio e più rapidamente e sono pure più carini a vedersi 🙂
E dopo le spiegazioni, ecco qua la ricetta (rapidissima):

INGREDIENTI (per 3 pirofile monoporzione rotonde dal diametro di 13 cm ciascuna)
9 susine
3 spicchi di limone
105 gr. di fruttosio (o 150 gr. di zucchero)
110 gr. di burro + quello per le pirofile
170 gr. di farina + quella per le pirofile
6 biscotti secchi (io uso i Galbusera “Meglio Così”)

PREPARAZIONE
Per prima cosa togliete il burro dal frigo: dovrà essere a temperatura ambiente.
Sbucciate le susine, fatele a pezzetti e distribuitele in modo equo nelle cocottes imburrate ed infarinate. Irroratele con il succo di limone (due spicchi) e spolverizzate con 20 gr. di fruttosio (o 30 gr. di zucchero), quindi date una bella mescolata; fate in modo che le susine formino uno strato unico, senza spazi vuoti.
Tagliate il burro a tocchetti e mescolatelo in una terrina con la farina, i restanti 85 gr. di fruttosio (o i 120 gr. di zucchero), il succo dell’ultimo spicchio di limone ed i biscotti secchi sbriciolati (io mi sono aiutata con il fondo di un bicchiere); lavorate con le mani fino ad ottenere un impasto bricioloso che dividerete sulle pirofiline ricoprendo le susine. Infornate a 180° C per 45/50 minuti, o comunque finchè la superficie dei crumbles non sarà dorata. Servite tiepidi (più o meno una mezz’ora dopo averli sfornati), e cercate di non farli avanzare… Non che succeda qualcosa di grave eh, è solo che poi riscaldati non son più buoni come appena sfornati, perché la parte briciolosa si inumidisce e si compatta e la parte umida si “gelifica”!

Il crumble è un ottimo modo, un pochino calorico magari, per far gustare la frutta anche a chi non la ama… Non è il mio caso, ammetto (io la frutta la mangio anche e soprattutto a morsi!), quindi avrei potuto benissimo evitare una merenda così, ehm, ricca… Ma che ci volete fare, la voglia di preparare il famoso crumble era tantissima; presto mi cimenterò pure nella preparazione salata 😉

In vista della festa di metà settimana (che ci vorrebbe più spesso IMHO), vi lascio con un pezzo particolarmente carico di energia… Eccovi i The Hives con Tick Tick Boom 😉

7 giugno 2010

Basic Farofa (from Brazil)

Posted in antipasti e fingerfood, Brasile, contorni, Le mie ricette, piatti etnici / esotici tagged , , , , , , , a 4:08 PM di pixel3v

Cos’è il Farofa? Trattasi di un piatto tipico brasiliano che si usa per accompagnare carni bollite o arrostite; l’ingrediente principale è la farina di manioca, di cui avevo parlato anche nella ricetta del Feijao Tropeiro a mo’ di Feijoada (from Brazil), ma non vi avevo spiegato di cosa si tratta… Beh, ecco qua:
La manioca, anche nota come “cassava“, “mandioca” (in Brasile) o “yuca” (in Perù), è una pianta originaria del Sudamerica e dell’Africa Subsahariana. Ha una radice a tubero commestibile, la cui forma ricorda quella della carota e la cui polpa è dura e bianca. Da questo tubero si ricava una fecola nota appunto come “farina di manioca“; dai residui dell’amido bolliti si ricava invece la “tapioca“, caratteristiche palline o “perle” che assumono una consistenza gommosa, molto utilizzate nella preparazione di budini. In Brasile la farina di manioca, una volta tostata, prende il nome di “farofa” (giustappunto), e costituisce uno degli elementi principali dell’alimentazione quotidiana del brasiliano medio.
(Info da Wikipedia, foto da qui).

La cena brasiliana parte 2
Dopo la lunga ma doverosa introduzione (non si finisce mai di imparare!), ecco quindi la ricetta del Basic Farofa (from Brazil); come si evince dal nome, questa è la ricetta di base, ma come potrete facilmente immaginare esistono svariate ed infinite versioni del Farofa… 🙂

INGREDIENTI (per 4 persone)
150 gr. di farina di manioca cruda
1 cipolla
100 gr. di pancetta affumicata a strisce
2 uova
olio
prezzemolo
sale

PREPARAZIONE
Tostate per 15 minuti la farina di manioca in una padella dove avrete prima fatto imbiondire la cipolla in poco olio; mescolate spesso e fate attenzione che la farina non si attacchi. Nel frattempo, in una wok, soffriggete la pancetta senza olio; sbattete in una ciotola le uova diluendole con un cucchiaio d’acqua, quindi aggiungetele alla pancetta e mescolate fino a che le uova non siano strapazzate. A questo punto unite la farina di manioca, saltate per un altro minuto, quindi togliete dal fuoco, aggiungete del prezzemolo tritato, aggiustate di sale e servite.

Oggi, un classico della musica punk-rock-pop (ehehehe) di qualche anno fa, una canzone straconosciuta ma che amo riascoltare… e siccome stasera festeggio il mio compleanno per l’ultima volta (a 6 giorni di distanza… Non avevo ancora trovato il tempo di fare una cenetta a modino con la mia famiglia!), questa oggi me la dedico: Basket Case dei Green Day :mrgreen:

11 febbraio 2010

Le Frittelle di Berlingaccio (con la Farina di Castagne)

Posted in dolci & desserts, Le mie ricette, piccola pasticceria "morbida" tagged , , , , , , a 8:22 PM di pixel3v

E adesso, come promesso, torniamo ufficialmente in Italia. Non so se lo sapete, ma oggi è Berlingaccio, una festa che si celebra a Firenze e nei comuni limitrofi il “giovedì grasso”, ovvero il giovedì precedente l’ultimo giorno di carnevale.
Il termine “Berlingaccio” potrebbe derivare dal tedesco bretling (tavola), dal latino per+ligere (leccare con insistenza, nel senso di mangiare gustosamente) o, sempre dal latino, berlengo (tavola, mensa). Tutti i significati riportano tuttavia alla tavola, al cibo e in particolare ai dolci che era uso mangiare per questa festa. (Fonte: Wikipedia).
E per Berlingaccio, dalle mie parti si usa cucinare le Frittelle di Farina di Castagne, che altro non sono che lo stesso impasto del Castagnaccio, prelevato a cucchiaiate e fritto 😀 Anche queste frittelle erano uno dei piatti forti della nonna Lilia, ma non c’è traccia, come per il Castagnaccio, di ricetta negli archivi di famiglia 😦
Quindi, eccoci qua a parlar di dosi (io avevo solo questa farina e quindi mi sono organizzata di conseguenza, eventualmente fatevi le proporzioni 😉 ):

INGREDIENTI (per 25 frittelle circa)
320 gr. di farina di castagne
35 ml d’acqua
1 pizzico di sale
olio per friggere

PREPARAZIONE
Ponete la farina in una ciotola ed unitevi l’acqua piano piano, stando attenti che non vi si formino dei grumi. Mescolate vigorosamente ed unite un pizzico di sale. Ponete l’olio in una teglia e, appena sarà caldo, fatevi scivolare l’impasto a cucchiaiate. Togliete le frittelle dall’olio quando le vedete belle colorite… Dentro restano comunque morbide.

E ora… Festeggiate il Carnevale (io, personalmente, non ci tengo!)… E mentre cucinate le frittelle, beccatevi questa 😉
The PipettesPull Shapes