8 febbraio 2013

Torta di Riso

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Come sapete ormai, io sono più fanatica del salato che del dolce. Ma c’è una cosa che adoro: i dolci a base di riso. Ebbene sì, la mia colazione preferita al bar (per quanto non ami fare colazione fuori casa) è il budino di riso… E di conseguenza, la Torta di Riso è uno dei miei dessert preferiti. Da tempo non la cucinavo, poi la scorsa settimana, a cena dai miei, la mamma mi ha fatto una graditissima sorpresa, facendomela trovare fatta da lei 😀 E così mi è venuto in mente che l’ultima volta che l’avevo preparata avevo fatto tutte le foto del caso, e che quindi ce l’avevo pronta da pubblicare… Detto fatto 😉 Grazie alla mamma quindi, che mi ha fatto tornare in mente la torta di riso, e grazie a Monica, una sua amica, perchè questa ricetta ormai ultratestata è sua… Ed è ottima 😉

torta di riso 1 72dpi

INGREDIENTI (per una tortiera rotonda, diametro di 24 cm, h. 5 cm)
1,4 l di latte
280 gr. di zucchero (io uso 210 gr. di fruttosio)
1 limone (scorza)
1 stecca di cannella
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
300 gr. di riso comune (originario)
3 uova
50 gr. di uvetta
2 cucchiai di rum
50 gr. di pinoli
burro per imburrare la teglia
farina per infarinare la teglia

PREPARAZIONE
In una pentola scaldate il latte con metà dello zucchero (o fruttosio), la scorza di limone, la stecca di cannella e la vaniglia in polvere; una volta portato ad ebollizione eliminate la cannella, versatevi il riso e cuocete a fiamma bassa, mescolando spesso, fino a quando il riso non avrà assorbito quasi tutto il latte (circa 50 minuti): la crema dovrà essere soda, ma non troppo asciutta, ed il riso dovrà essere ben cotto. A questo punto spengete il fuoco, trasferite il riso in una ciotola e lasciatelo raffreddare (mi raccomando, è importante: la crema deve rassodare ulteriormente!), quindi unite le uova una alla volta, l’uvetta precedentemente ammollata in un bicchiere d’acqua tiepida in cui avrete diluito il rum e poi ben strizzata, i pinoli precedentemente tostati e la restante metà di zucchero (o di fruttosio). Mescolate bene il composto e versatelo in una tortiera rotonda (la mia ha il diametro di 24 cm), imburrata e infarinata, livellando la superficie; infornate a 200° C per circa 40 minuti. La torta è cotta quando sulla superficie si forma una crosticina dorata (fate comunque la prova stecchino: deve uscire pulito); lasciatela fuori dal forno almeno un’oretta, quindi sformatela su un piatto da portata e servitela tiepida (ma anche fredda è ottima… Anzi io, personalmente, la preferisco fredda!).

torta di riso 2 72dpi

17 giugno 2011

Mousse di Mele al Profumo di Cannella

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Oggi di nuovo un dessert, fresco e veloce a farsi, come si addice a questi giorni caldi, appiccicosi, noiosi e piatti. La mia sensibilità è diventata di un delicato allucinante in questo periodo… Basta un minimo cambiamento d’aria e passo dal sorriso al broncio. Persone e cose che mi fanno del male non sapendo di farmene, persone e cose che mi riempiono il cuore di gioia ignare di avere questa facoltà… So che fa tutto parte di un film, il mio film, sì, Un Gran Bel Film, come canta Vasco…

…A proposito: ieri sera Vasco era a San Siro e una mia cara amica mi ha telefonato in diretta per farmi sentire l’esecuzione di Canzone (avete presente? “…e nell’aria ancora il tuo profumo dolce, caldo e morbido, come questa sera, mentre tu non ci sei più…”)… Ecco, questa è, per esempio, una delle cose che mi riempiono il cuore…

…Piccole, piccolissime cose, per molti insignificanti, ché i pensieri sono ben più grossi durante l’arco della giornata… I miei pensieri invece son questi. Tutto quello a cui mi attacco, tutto quello da cui dipendo, tutto quello che ha l’incredibile capacità di variare il mio umore da un secondo all’altro, in questo periodo, sono le piccole cose. Appunto, dicevo, un film che mi sono creata da sola… Sara, cresci, Sara, muoviti, alza le chiappe ed esci… Non ce la faccio, non ci riesco. Pc, sigarette, musica. Che vita è questa? Un Gran Bel Film: “io che credevo alle favole, e non capivo le logiche…”, ma forse la devo smettere di fare la ragazzina, non lo sono più…
Ecco, in questi momenti di caos interiore all’ennesima potenza, la cucina è il mio unico sfogo. E con questo gran caldo, ho preso spunto da una ricetta pescata in una vecchia rivista per preparare questa Mousse di Mele al Profumo di Cannella… Nell’originale era previsto del rum, che ho omesso. Ed ho scoperto pure che questa mousse potreste pure presentarla come un gelato 😉

INGREDIENTI (per 7 coppette cilindriche, diametro 9 cm, altezza 4 cm)
3 mele grosse e dolci (belle mature)
200 gr. di Philadelphia o formaggio simile
½ cucchiaino di cannella in polvere
75 gr. di zucchero a velo (o 55 gr. di fruttosio a velo)
2 albumi

PREPARAZIONE
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tritatele al mixer riducendole in una purea. In una ciotola lavorate a cremala Philadelphia con la cannella, quindi unite la polpa delle mele e lavorate il composto fino a renderlo omogeneo. A questo punto unite lo zucchero (o fruttosio) e gli albumi montati a neve ben ferma, mescolate delicatamente, quindi dividete la mousse in delle coppette monoporzione precedentemente inumidite e ponetele in freezer per un’ora prima di servirle. Se invece aveste idea di tenercele più a lungo, sappiate che dopo 3/4 ore le vostre coppette diventeranno vero e proprio gelato: in tal caso, togliete le vostre coppette dal freezer almeno 15 minuti prima di servirle.

E questa è un’altra (l’ultima) ricetta per Marcella (Minù) ed il suo delizioso contest… 😉

2 Maggio 2011

Kefta (Polpette Marocchine) di Manzo Grigliati con Salsa di Yogurt e Menta

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Ricettina rapida rapida: delle gustosissime polpettine non fritte ma cotte in forno, gustose e molto saporite; d’altra parte siamo in Marocco, e lì la carne è molto, molto speziata 🙂 Di solito per i Kefta (termine che significa, appunto, “polpette”) si usa la carne di agnello, ma il mio macellaio non era pronto alla mia richiesta ed ho quindi dovuto ripiegare sul più nostrano manzo 😉
I Kefta vengono tradizionalmente cucinati in due modi: immersi nel sugo di pomodoro e serviti con del riso bianco o del cous cous oppure grigliati in forno, infilzati in spiedini. Siccome io ho provato a cucinarli in entrambi i modi, posterò quest’oggi la ricetta dei Kefta (polpette marocchine) di manzo grigliati con salsa di yogurt e menta, accompagnati solo da una semplice salsina per renderli meno asciutti, e più avanti i Kefta in salsa di pomodoro, considerandola un piatto unico visto l’accompagnamento 😉

INGREDIENTI (per 12 kefta)
1 cipolla
600 gr. di carne di manzo macinata
1 ciuffo di prezzemolo
2 rametti di menta
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata
½ cucchiaino di cumino in polvere
1 puntina di cannella in polvere
1 cucchiaino di paprika dolce
4 cucchiai d’olio
sale
yogurt greco per la salsa

PREPARAZIONE
Preparate un trito finissimo con la cipolla ed impastatela con la carne macinata, il prezzemolo e metà della menta tritati, la noce moscata, il cumino, la cannella, la paprika, l’olio ed un pizzico di sale (non abbiate paura di esagerare con le spezie: vedrete che dopo la cottura si sentiranno molto meno rispetto al sapore forte che hanno se assaggiate l’impasto da crudo); lavorate l’impasto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Tenete l’impasto a riposo per qualche minuto e nel frattempo preparate la salsina lavorando lo yogurt con la restante menta tritata fine; conservatela in frigorifero.
Con l’impasto preparate delle polpettine piatte ed allungate, quindi infilatele su degli spiedini di legno e cuocete nel forno già caldo, nello scompartimento più alto (sotto il grill praticamente, diciamo a meno di 10 cm) per 15 minuti a 220° C (ricordate di mettere una bacinella d’acqua alla base del forno per evitare il troppo fumo e se non volete che il vostro forno s’impiastricci del grasso che colerà!); girate gli spiedini a metà cottura per fare dorare i Kefta anche dall’altro lato. Servite caldo, accompagnando con la salsina di yogurt e menta.

Con questa ricetta partecipo al contest di Gianni: mai contest fu più azzeccato per me, che adoro, stravedo per la cucina etnica! Sotto con le ricette dunque, una per continente… C’è tempo fino al 15 maggio!

30 aprile 2011

Tortini di Ricotta con Mele e Cannella

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A volte mi domando… Ma a voi le ricette come vi vengono? No perché, questa di oggi ad esempio, è nata così: mi sbucciavo una mela l’altra sera dopo cena, mentre mia madre di fronte a me si finiva a cucchiaiate una vaschettina di ricotta. Le ho rubato un cucchiaino e i sapori nella mia bocca si sono fusi: mela e ricotta. Non era cosa nuova: improvvisamente mi sono balzate in testa le mie merende di bambina, spesso mangiavo la mela a fette con la ricotta fresca spalmata sopra… Un attimo dopo, ero su Google che scrivevo “ricotta + mele” alla ricerca dell’ispirazione.
A me le ricette nascono spesso così… Da un’accoppiata di sapori, il fulcro, il cuore del piatto, cercando e traendo ispirazione (perché diciamocelo, non s’inventa mai nulla di davvero nuovo!), nasce e cresce tutto il “contorno”, che sia un sugo per la pasta, una pirofila da infornare e gratinare o una torta… Chiaro che se la ricetta è praticamente identica all’originale, cito la fonte. Ma sono altri casi… In casi come questo, questi Tortini di Ricotta con Mele e Cannella, cosa dovrei citare? In rete non ho trovato nulla di simile… Per cui, se permettete, mi accaparro orgogliosamente la paternità (uhm… O maternità?) di questa ricetta, in fondo è mia e basta… 😉

INGREDIENTI (per 8 stampini da crème caramel monoporzione)
3 uova
150 gr. di zucchero (o 115 gr. di fruttosio)
500 gr. di ricotta di pecora
100 gr. di maizena
1 limone (scorza)
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
½ cucchiaino di cannella
3 mele medie (io ho usato le Golden)

PREPARAZIONE
In una ciotola, lavorate con le fruste le uova con lo zucchero, quindi unite la ricotta, la maizena, la scorza grattugiata del limone, il sale, la vaniglia, la cannella. Continuate a mescolare usando le fruste, quindi incorporate le mele via via che le avrete sbucciate, private del torsolo e fatte a tocchetti piccoli, mescolando con un cucchiaio di legno.
Imburrate ed infarinate gli stampini da crème caramel, quindi cuocete nel forno già caldo a 180° C per circa 35 minuti (fate la prova stecchino comunque). Lasciate intiepidire, quindi servite.

Con questa ricetta aprtecipo a ben tre contest: il primo è di Morena, il secondo di Stefania (a proposito: partecipo per la categoria del colore BIANCO!), il terzo è di Pasticciona… Cliccate sui banner sottostanti per saperne di più… Io vi anticipo che nel primo si tratta di dolci che abbiano le mele per protagoniste, il secondo è un contest diviso in 5 categorie in base ai colori degli alimenti usati ed il terzo (che scade tra pochissimo!) prevede preparazioni dolci e salate che siano però monoporzione… Sbizzarritevi, su 😉


3 gennaio 2011

Panfrutto Natalizio

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Siamo ancora in tempo per le feste di Natale? Ma sì, dai 😀
Come vi avevo anticipato, inauguriamo questo 2011 in un modo zuccheroso e… Anche speziato, con un dolcino che ho scoperto da pochissimo: il Panfrutto Natalizio!
Tipica ricetta natalizia, il Panfrutto dovrebbe essere un dolce toscano… Dico “dovrebbe” perché non ho trovato informazioni certe in merito (se qualcuno sa qualcosa lo dica!!)… In ogni caso, quel che è certo è che questo dolce è tipicamente natalizio, forse anche perché è vagamente simile al panettone, anche se il Panfrutto è più compatto e meno soffice e, soprattutto, è molto, molto più ricco: al suo interno, infatti, non ci sono solo uvetta e canditi… C’è d’ogni ben di Dio, come si dice dalle mie parti 😛 Il suo nome parla da sé: frutta, frutta, frutta! Fresca, secca, candita (quest’ultima è una delle cose che più odio, per cui nel mio Panfrutto non ne troverete!)… Basta che ce ne sia, e che ci sia varietà. In giro le ricette si sprecano… Io vi propongo, qui, la mia versione, nello stampo da plum cake (perché questo è un dolce che può essere fatto anche in stampi classici da torta – meglio rettangolari – o in stampi tipo ciambella, col buco al centro) 😉
Ah: dicevo che questo è un dolce molto speziato… Beh, in realtà non so se davvero la ricetta originale preveda spezie (il libro da cui ho tratto spunto e molti altri siti non ne fanno menzione), ma la versione del Panfrutto alle Mele di Fior di Frolla, che di spezie abbonda, decisamente mi ha ispirata parecchio, quindi da oggi per me è questo è ufficialmente un dolce speziato a tutti gli effetti 😉

INGREDIENTI (per uno stampo di 25 x 9 cm, alto 7 cm)
40 gr. di uvetta
150 gr. di prugne secche denocciolate
170 gr. di zucchero (io uso 130 gr. di fruttosio)
3 uova
180 gr. di burro + quello per imburrare lo stampo
3 cucchiai di miele (io uso il succo d’agave, stessa quantità)
180 gr. di farina 00
1 bustina (15 gr.) di baking powder (lievito in polvere non zuccherato né vanigliato)
½ cucchiaino scarso di zenzero in polvere
½ cucchiaino di vaniglia in polvere
½ cucchiaino scarso di cannella in polvere
1 mela
50 gr. di gherigli di noci (circa 14)
50 gr. di pistacchi sgusciati
60 gr. di mandorle

PREPARAZIONE
Mettete a bagno l’uvetta e le prugne secche in acqua tiepida.
Nel frattempo, in una terrina sbattete con le fruste elettriche lo zucchero (o fruttosio) con le uova fino ad ottenere un composto spumoso, incorporatevi quindi il burro precedentemente fuso, il miele (o il succo d’agave) e la farina setacciata a parte con il lievito, lo zenzero, la vaniglia e la cannella in polvere. Mescolate bene fino ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi (l’impasto è bello denso, di quelli che non si autolivellano insomma), quindi sbucciate la mela, privatela del torsolo e riducetene a cubetti la polpa, unendola immediatamente all’impasto (prima che annerisca); incorporate infine noci, pistacchi e mandorle, tutti e tre spezzettati grossolanamente, e l’uvetta e le prugne ben sgocciolate (quest’ultime pure tagliate a metà); date un’ultima mescolata per omogeneizzare il tutto.
Versate l’impasto nello stampo imburrato ed infarinato, picchiettate lo stampo in modo da riempire i buchi (l’impasto è densissimo, ve l’ho detto), quindi infornate nel forno già caldo a 180° C per circa 1 ora e 15 minuti (diminuite il tempo se utilizzate uno stampo più basso), coprendo quasi subito con un foglio di carta da forno (altrimenti, essendo molto lunga la cottura, la superficie tenderà ad annerirsi troppo); in ogni caso, fate la prova stecchino prima di sfornare. Lasciate riposare almeno un’oretta prima di affettare e servire il panfrutto.

Iniziamo l’anno nuovo con il ritmo giusto: ascoltatevi i Ramones con Blitzkrieg Pop… Hey, oh, let’s go 😉

25 dicembre 2010

Pepparkakor: i Biscottini Svedesi Speziati di Natale

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Il nome impronunciabile di questi biscotti vi dirà poco, forse… Ma so che se vi dicessi “Ikea” tutto vi sarebbe già più chiaro 😀 Sì, esatto, sono loro: quei favolosi biscottini a forma di fiorellino, profumatamente speziati, così fini e così leggeri che, mangiandoli, ci si sente quasi in diritto di poterne mangiare a decine 🙂 Io per prima non nego di averli comprati (e più spesso di essermeli fatti prendere) svariate volte, all’Ikea… E di averne gustati tanti, tantissimi, inzuppati nel tè, a metà pomeriggio… Che uno tira l’altro 🙂
Insomma… Oggi è Natale!! Eh sì… Non sono pazza eh, questo post non lo sto scrivendo adesso: è qui, salvato su WordPress, pronto da un paio di giorni; i biscottini sono stati sfornati qualche giorno fa 🙂 Stamattina mi è bastato fare un semplice click, ed eccomi qui: ci tenevo ad augurare un Buon Natale a tutti voi, miei pochi ma fedeli lettori 🙂
Quindi, dicevamo, i Pepparkakor (Biscottini Svedesi Speziati di Natale) hanno solitamente la caratteristica forma a fiorellino… Solamente che 1) oggi è Natale e 2) ho un’intera scatola di tagliabiscotti natalizi comprati alla Lidl che a dir la verità non mi stanno neanche troppo simpatici (adoro le forme più sobrie, più semplici, più lisce, più utilizzabili insomma) ma che se non uso per questi biscotti, poi, va a finire che ne posticipo il rinnovo di un altro anno minimo… Insomma, mo’ beccatevi questi alberelli e queste stelline… Anche se, ammetto, non ho resistito e qualche fiorellino l’ho fatto pur’io 😉

Ah: la ricetta non è mia: ho seguito a menadito questa ricetta di Sigrid de Il Cavoletto tranne che in un paio di punti (tipo che non ho i chiodi di garofano in polvere ed ho tritato le “testine” di quelli interi, e che ho sostituito la melassa – ma tutto ciò è comunque scritto nella ricetta); vi anticipo un paio di cose, però, e se doveste cimentarvi in questa preparazione, vi consiglio di leggerle.
1) L’impasto potrà sembrare decisamente molle e la tentazione di aggiungere farina rispetto alla quantità suggerita da Sigrid sarà molta… Ma non fatelo: leggendo qui ho capito che è solo un problema iniziale, che scompare dopo che l’impasto ha riposato in frigo tutta la notte: a quel punto sarà lavorabilissimo, come plastilina (Sigrid dixit).
2) Ho diviso per tre le dosi di Sigrid, onde evitare di passare la giornata a sfornare biscotti… Non sarei stata pronta, poi, a confezionarli e regalarli (la prossima volta però mi attrezzo meglio e lo faccio, giuro!).

INGREDIENTI (per circa 50 biscottini)
60 ml d’acqua
45 gr. di melassa (sostituibile col miele; io però ho usato il succo d’agave)
40 gr. di zucchero di canna (io uso quello integrale, non raffinato insomma)
15 gr. di zucchero (o 10 gr. di fruttosio)
½ cucchiaio di cannella in polvere
½ cucchiaio di zenzero in polvere
10 chiodi di garofano
60 gr. di burro
180 gr. di farina 00
1 cucchiaino raso scarso di lievito per dolci

PREPARAZIONE
Scaldate l’acqua in un pentolino insieme con la melassa (o miele, o succo d’agave, come me), lo zucchero di canna, lo zucchero semolato (o il fruttosio, come me), la cannella, lo zenzero ed i chiodi di garofano tritati (buttate i gambi e “stritolate” le testine tra le dita, si sbriciolano perfettamente), e portate ad ebollizione mescolando di continuo. Una volta raggiunto il bollore spengete il fuoco, quindi incorporatevi il burro a pezzetti e continuate a mescolare finché questo non sarà completamente fuso. In una ciotola setacciate la farina con il lievito, quindi versatevi a filo il composto ancora caldo, mescolando bene. Una volta ottenuto un impasto omogeneo (che lascerete nella ciotola) copritelo con la pellicola e fatelo riposare in frigorifero tutta la notte.
Il mattino successivo stendete l’impasto (anche a più riprese, un po’ alla volta insomma), infarinando la spianatoia, a circa 2 mm (è importante che l’impasto sia fine affinché i biscotti risultino croccanti), quindi ritagliate i biscotti nelle forme che preferite e disponeteli su una leccarda ricoperta con carta da forno. Infornate a 170° C per circa 20 minuti, quindi lasciateli freddare bene prima di servirli (o confezionarli insomma).

E di nuovo… Buon Natale a tutti, lasciandovi all’ascolto di una canzone, stavolta sì, a tema: Happy Christmas (War is Over), di John Lennon, forse una delle più belle canzoni di Natale mai scritte… Enjoy it 😉

19 novembre 2010

Confettura di Carote e Cannella

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Eccoci qui, di nuovo a spalmare marmellate… Poi, giuro che la smetto 🙂 E’ che ci ho preso così gusto ad invasettare, ammetto, che non smetterei mai 🙂 Ma non preoccupatevi, tra breve si torna a mangiare di gusto… Nel frattempo però, beccatevi questa Confettura di Carote e Cannella, buonissima a colazione sulle fette biscottate, ma anche da mangiarsi così, en passant, una cucchiaiatina ogni tanto (io cerco di evitare, mia mamma invece non ce la può fare 😛 )

INGREDIENTI (per 3 vasetti da 80 gr. ciascuno + 2 da 100 gr + 2 da 250 gr – 860 gr. totali)
1 kg di carote (peso da pulite – peso lordo 1,5 kg)
1 limone (succo)
200 ml d’acqua
300 gr. di fruttosio (o 400 gr. di zucchero)
1 stecca di cannella
1 cucchiaino di cannella in polvere

PREPARAZIONE
Raschiate le carote, lavatele, grattugiatele e ponetele in una casseruola irrorandole con il succo di limone filtrato; coprite e lasciate cuocere per circa 15 minuti.
In un’altra pentola, preparate lo sciroppo: versate 200 ml d’acqua e scioglietevi il fruttosio, incorporatevi quindi le carote irrorate col succo di limone, la stecca di cannella e la cannella in polvere; cuocete a fuoco medio/basso per circa due ore, coperto, fino a che il composto non si sarà ammorbidito e le carote non saranno praticamente sfatte, mescolando spesso. Al termine della cottura spegnete il fuoco e frullate con il minipimer ad immersione unendo bicchiere d’acqua (calda) se vi pare che la marmellata sia troppo soda; invasettate la marmellata ancora calda nei vasetti già sterilizzati, lasciando circa 1 cm di spazio libero, e chiudete ermeticamente i vasetti capovolgendoli per ottenere la chiusura sotto vuoto. Lasciate raffreddare i vasetti a temperatura ambiente, coperti da un telo di lana, sempre a testa in giù; conservate al fresco almeno per un paio di mesi, ma come nel caso della Confettura di Castagne… Gustatevela subito, se non avete voglia di aspettare!!

 

Ah, importante: anche con questa ricetta partecipo al Contest “Le Mani nella Marmellata” di Antonella de Il Luppolo Selvatico: come dicevo nel post della Confettura di Castagne (per chi non avesse letto, repetita iuvant) si tratta di un concorso di ricette di marmellate, confetture e sciroppi riservato ai food-blogger…. Per maggiori info cliccatevi i link ed affrettatevi, che oggi è l’ultimo giorno utile per partecipare… Che non volete vincere un premio?! 😉

12 novembre 2010

Budino Morbido di Zucca con Nocciole alla Vaniglia

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Quest’anno il raccolto di zucche del giardino dei suoceri è stato meno proficuo del solito, tant’è che per togliermi la voglia di zucca me la sono dovuta andare a comprare al mercato 😡 Almeno una ricettina a base di zucca, però, volevo pubblicarla, che senza zucca che autunno è? 😉
E anche quest’anno, come l’anno scorso, una ricettina dolce con la zucca ci sta tutta 🙂 Questa proviene da un librino di ricette vegetariane acquistato quest’estate al mercatino dell’usato… Ho modificato alcune cosette (ad esempio, non vi era traccia di uova, c’erano le noci al posto delle nocciole e la vaniglia è una mia aggiunta…), ma la ricettina nel complesso non è male 😉
Ecco qui dunque il mio Budino Morbido di Zucca con Nocciole alla Vaniglia (che, udite udite, piace anche a chi detesta la zucca):

INGREDIENTI (per 6 budini)
750 gr. di zucca (peso da pulita)
240 ml di acqua
120 gr. di zucchero (o 90 gr .di fruttosio) + quello per spolverare gli stampini
1 stecca di cannella
125 gr. di yogurt bianco intero
½ cucchiaino di vaniglia in polvere (ho smesso di comprare i baccelli, stavo finendo in miseria!)
50 gr. di granella di nocciole + quella per decorare
4 uova
burro per ungere gli stampini
cannella in polvere per decorare

PREPARAZIONE
Pulite la zucca, fatela a dadini e fatela cuocere in forno a 200° C per 30 minuti. Preparate uno sciroppo con acqua e zucchero (o fruttosio) e, quando quest’ultimo sarà del tutto sciolto, abbassate il fuoco e fatevi ammorbidire del tutto la zucca (che con la cottura in forno già si sarà intenerita), incorporando la stecca di cannella (usate mezzo cucchiaino in polvere se non avete la stecca, ma non entrambi), coprendo il tegame. A cottura ultimata (la zucca dovrà essere sfatta, ci vorranno circa 10 minuti) eliminate la stecca di cannella, frullate la zucca con il mixer ad immersione e, sempre sul fuoco, incorporatevi lo yogurt, la vaniglia in polvere e la granella di nocciole. Lasciate intiepidire, quindi unite le uova (una alla volta), mescolate benissimo e versate negli stampini (con queste dosi me ne sono venuti 6, sono i monoporzione della Cuki) precedentemente imburrati e cosparsi di zucchero (o fruttosio). Cuocete per circa un’ora a bagnomaria, nel forno già caldo, a 180° C. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, quindi fate riposare una notte in frigo prima di servire. Potete guarnire con dell’altra granella di nocciole e della cannella in polvere.

Una considerazione postuma: il budino non è solidissimo, come si vede anche in foto, ma è davvero buono lo stesso… Provare per credere 🙂

Con questa ricetta partecipo all’iniziativa di Rebecca di Non Tollero il Lattosio (blog che tra l’altro consiglio tantissimo a tutti, non solo a chi non può mangiare latticini!), una Raccolta di Ricette con la Zucca; questa mia ricetta andrà dunque ad aggiungersi alla già lunga lista di ricette raccolte finora da Rebecca… Seguite l’iniziativa, che poi potrete scaricare o stamparvi il pdf… E allora sì che ne avrete, di idee su come utilizzare la zucca 😉

2 novembre 2010

Persian Khoresh-e Fesenjan: Stufato Iraniano di Petto di Pollo in Salsa di Noci e Melagrana (con Riso Pilaf allo Zafferano)

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Rieccomi, dopo una settimana di stasi dovuta a problemi nell’hard disk del pc (quasi-risolti… uff), problemi che mi impedivano di attingere al mio archivio di appunti culinari 😡 Ma tutto è bene quel che finisce bene 😀
Con questa ricetta che vi propongo oggi, per la prima volta mi sono cimentata nella preparazione di un piatto a base di melagrana. E per la prima volta mi sono cimentata pure nella preparazione di un piatto persiano (o meglio iraniano, che la Persia non esiste più da quel dì 🙄 e l’Iran può essere identificato come l’antico impero persiano)… Ebbene, le due cose son collegate, sapete? La Persia è infatti la terra di origine del melograno… Mentre l’autunno è invece la sua stagione, aggiungerei io 😀
Quindi su, guardatevi intorno: ci sarà sicuramente, in uno dei giardini vicini a casa vostra, qualche albero coi rami pendenti per via del peso di questi chiccosissimi frutti… Fate come me, agguantatene innocentemente uno e via, in cucina a preparare il Persian Khoresh-e Fesenjan: Stufato Iraniano di Petto di Pollo in Salsa di Noci e Melagrana (con Riso Pilaf allo Zafferano) (titolo infinito… puff puff) 😉 Per caso volete saperne di più? E’ presto detto: “khoresh” sta ad indicare un certo metodo di cottura stufato con salsa a base di noci e succo di melagrana, mentre “fesenjan” è il termine che designa l’anatra, o il pollame in generale. Eh sì, perchè in teoria questo piatto sarebbe a base di anatra… Ma io ho preferito andare sul classico e sul reperibile 😉


INGREDIENTI (per 4 persone)
Per il Khoresh-e Fesenjan:

4 petti di pollo (1,2 kg circa)
1 cipolla bianca
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di curcuma
½ limone (succo)
150 ml di brodo vegetale
170 ml di succo di melagrana
150 gr. di gherigli di noce
1 cucchiaio di zucchero (che io ho omesso)
olio extravergine di oliva
sale
semi di melagrana per guarnire (circa ½ frutto)
Per il Riso Pilaf:
300 gr. di riso basmati
1 cipolla bianca piccola
30 gr. di ghee
1 stecca di cannella
6 chiodi di garofano
1 bustina di zafferano
550 ml di brodo vegetale

PREPARAZIONE
Pulite, disossate e tagliate a bocconcini i petti di pollo; fateli dorare in una padella capiente assieme alla cipolla precedentemente tritata ed imbiondita con poco olio; aggiustate di sale e continuate la cottura a fiamma bassa fino a che tutti i bocconcini non avranno preso colore. A questo punto unite la cannella in polvere, la curcuma ed il succo di limone, quindi coprite e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Nel frattempo, tritate al mixer 80 gr. di gherigli di noce; tritate grossolanamente e tostate i restanti 70 gr. In un altro tegame preparate la salsa: versate 150 ml di brodo vegetale, unitevi il succo di melagrana, le noci ridotte in polvere più quasi tutta la granella tostata (lasciatene da parte pochina per guarnire) e, chi volesse, lo zucchero (se non vi piace il gusto troppo dolce – che già il succo di melagrana è dolciastro di suo – potete tranquillamente rinunciarci, come in effetti ho fatto io); portate ad ebollizione e lasciate sobbollire a fuoco basso per circa 10 minuti.
Nel frattempo preparate il Riso Pilaf: lavate bene il riso basmati in uno scolapasta in modo da privarlo, almeno in parte, dell’amido, quindi lasciatelo asciugare bene. Mentre il riso asciuga preparate un trito fine con la cipolla e fatela imbiondire a fuoco molto basso in una casseruola insieme col ghee; aggiungete quindi la stecca di cannella ed i chiodi di garofano, mescolate un paio di minuti, quindi unite il riso e fatelo tostare. Dopo due minuti unite lo zafferano precedentemente sciolto in pochissima acqua calda, mescolate, quindi incorporate il brodo; a questo punto coprite e lasciate cuocere per circa 15 minuti, fino a che il riso non avrà del tutto assorbito il brodo.
Quando il pollo sarà quasi cotto, versatevi la salsa e lasciate insaporire a fuoco medio per altri 5 minuti, in. Impiattate decorando ogni piatto con i chicchi di melagrana e le restanti noci tritate lasciate da parte; servite con a parte il Riso Pilaf.

Qualche info in più sulle plurime proprietà della melagrana direttamente da Ciro Vestita, il guru di mia madre ( 😛 ): il succo di melograno dà ottimi risultati agli insonni; inoltre, è utilissimo (visto il suo contenuto in acido ellagico, potente sostanza antitumorale) nella profilassi di vari tipi di patologie cancerose; è inoltre eccezionale nella terapia delle cistiti e delle parassitosi intestinali (soprattutto gli ossiuri dei bambini). Il succo si può ottenere centrifugando i semi oppure (come si fa in Tunisia) “massaggiando” a lungo con i pollici il frutto dall’esterno per poi infilarci una cannuccia. Vestita dice inoltre che il nostro petto di pollo con chicchi di melograno era uno dei piatti più amati da Lorenzo il Magnifico, benchè con la variante delle mandorle al posto delle noci 🙂
Riguardo invece al succo di melagrana, se avete voglia fatelo da soli (“massaggiando” con le mani come racconta Vestita, ma va bene anche usare lo spremiagrumi!), altrimenti, se lo comprate, fate attenzione che sia puro… Inizialmente avevo preso uno smoothie, poi a casa ho letto gli ingredienti e di melagrana ce n’era solo il 25%, mentre il restante 75% era composto da mela, mirtilli, uva e banana (buono, sì, ma per farci una merenda magari)… Quello puro l’ho trovato in erboristeria, della S*pecchiasol 😉

E per un piatto assolutamente particolare, con la musica oggi ci buttiamo sul classico: beccatevi la strappalacrime Always di Jon Bon Jovi 😦

11 ottobre 2010

Greek Bougatsa – Sfoglia di Pasta Fillo con Crema di Ricotta e Semolino

Posted in dolci & desserts, Grecia, Le mie ricette, piatti etnici / esotici, torte e crostate tagged , , , , , , , , , , a 11:43 am di pixel3v

Non ho mai utilizzato la pasta fillo in preparazioni dolci. Eppure, essendo del tutto insapore, la fillo si presta ottimamente ad essere usata in ricette sì salate, ma anche, per l’appunto, dolci… E in quale nazione andare a scuriosare per trovare questo tipo di dolci, se non in Grecia? 🙂
Devo essere sincera: adoro la cucina greca, ho avuto modo di gustarla svariate volte, anche in loco, ma sarà stato il caldo, o l’aver mangiato troppo ogni volta… Fatto sta che il più delle volte non ho mangiato dolci, tranne ciotoline di yogurt greco con frutta secca e miele. Ma sfogliando il mio librino di ricette greche, ecco che salta fuori la Bougatsa (o Bugatsa)… Immediatamente, ho sentito l’irresistibile bisogno di cucinarla 🙂
Quindi, signore e signori, vi presento la mia Greek Bougatsa – Sfoglia di Pasta Fillo con Crema di Ricotta e Semolino… Con un piccolo appunto: ho usato appunto la ricotta al posto del Mizitra, formaggio molle dal gusto semidolce ovviamente introvabile in Italia e in teoria necessario per questo dolce 😉
Ah, a chi interessasse, questo dolce è originario della Macedonia, e tuttora è tipico della zona nord della Grecia, ma anche di Creta.

INGREDIENTI (per una teglia di 22 x 28 cm)
1 limone (scorza)
900 ml di latte
2 uova
220 gr. di zucchero (io uso 150 gr. di fruttosio)
100 gr. di ricotta di pecora
80 gr. di  semolino
100 gr. ghee
15 fogli di pasta fillo (i miei sono quadrati, 22 x 22 cm)
cannella in polvere
zucchero a velo

PREPARAZIONE
Grattugiate la scorza di limone; scaldate il latte in un pentolino ed unitevi la scorza. A parte, sbattete le uova con lo zucchero, la ricotta ed il semolino; ponete il mix in una casseruola, a fuoco medio, ed incorporatevi il latte caldo, piano piano, mescolando. Portate ad ebollizione, sempre mescolando, quindi spegnete non appena la crema si sarà addensata.
Fondete il ghee in un pentolino. Stendete i fogli di pasta fillo e spennellateli, uno alla volta, col ghee, da ambo i lati (siate generosi); rivestitevi una teglia da forno rettangolare (la mia è 22 x 28 cm), facendo in modo che la pasta fuoriesca dai bordi della teglia, fino ad avere tre strati di pasta fillo (a me sono serviti 9 fogli in tutto per la base). A questo punto versate la crema, quindi ricoprite con i restanti 6 fogli di pasta fillo (due, poi altri due sopra, infine altri due), precedentemente spennellati col ghee fuso, per coprire tutto il ripieno (insomma, la vostra Bougatsa deve essere ben chiusa come uno strudel!).
Infornate a 200° C per 20 minuti; cospargete con la cannella in polvere e con lo zucchero a velo e servite caldo.


E poi c’è lei, la musica. Oggi si va sul punk, con una canzone di diversi anni fa, un gruppo che poi, IMHO, è andato peggiorando e commercializzandosi… Ma non certo con questa Self Esteem!! Eccovi i The Offspring… Per cominciare carichi questa nuova (e freddina) settimana 😉

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